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Ente per la Gestione del
Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone

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Come si sono formate le rocce di Montevecchia

Nel Cretaceo (137-65 Milioni di anni fa) tutta l'area compresa tra il San Genesio e i rilievi di Montevecchia era occupata da un bacino marino profondo (800-1000 m) delimitato verso nord da un area emersa situata in corrispondenza di Sondrio. L'aspetto del bacino era molto simile a quello degli attuali mari, dalla costa verso l'interno del bacino si esisteva una piattaforma continentale, una scarpata e una piana abissale. Partendo dal concetto che i processi erosivi e le modalità di deposizione del passato si ripetono ancora oggi, se le condizioni al contorno sono le stesse, si sono studiati gli attuali sistemi piattaforma-scarpata-piana abissale, in questo modo è stato possibile capire quello che avveniva nelle strutture piattaforma-scarpata-piana abissale del Cretaceo.

L'ampiezza media delle attuali piattaforme continentali è di 100 Km, il limite superiore del ciglio della scarpata si trova ad una profondità, in media, di circa -30 m dal livello del mare, mentre le scarpate vere e proprie hanno un altezza media di 3500 m ed una larghezza di pochi chilometri (5-30 km). Studi recenti hanno individuato dei canyons sottomarini che solcano le principali scarpate, tali canyons sono spesso ubicati sul prolungamento di fiumi. I canyons sottomarini non sono altro che valli sottomarine con pareti alte anche centinaia di metri, molto strette con profilo a "V", hanno un corso più o meno sinuoso con tributari che entrano nel canyon principale nella zona di piattaforma.

Numerosi dati oceanografici testimoniano l'esistenza allo sbocco dei canyons sottomarini, nella zona di raccordo tra la scarpata e la piana, di grandi accumuli di sedimento a forma di ventaglio chiamate conoidi torbiditiche. Le dimensioni di queste conoidi dipendono dalla quantità di materiale coinvolto nell'evento, hanno uno spessore massimo all'apice e si assottigliano verso l'esterno. Tra le conoidi attuali si menziona quella Gange-Bengala (India), il canyon è lungo 183 km, la conoide è lunga 2500 km e larga 1100 km.

Il materiale che forma le conoidi sottomarine proviene dalle zone costiere. Il materiale, non ancora consolidato, trasportato dai torrenti e dei fiumi al mare si accumula sul ciglio della scarpata continentale.

Il materiale accumulatosi sul bordo della scarpata può essere messo in moto da forti tempeste o da scosse sismiche che determinano lo smottamento del materiale lungo la scarpata.

Questo materiale, per progressivo incorporamento di acqua, si trasforma in una vera e propria corrente subacquea molto densa, formata da materiale in sospensione. Tale corrente, detta corrente di torbida, scivola per gravità lungo il canyon sottomarino fino a raggiungere la piana abissale, qui rallenta (la velocità iniziale può arrivare anche a 80-100 km/ora) e si disperde depositando il materiale con la tipica forma a ventaglio e con una caratteristica gradazione, prima si depositano i materiali più pesanti, poi quelli più leggeri, che verranno trasportati più lontano. Come risultato delle correnti di torbida si ha il trasporto di grandi quantità di sabbia, argilla e limo dalla costa alle piane abissali. In seguito sul fondo della piana abissale avviene il processo di litificazione, i depositi lentamente si trasformano in roccia (arenaria e peliti). Nel caso in cui si innescano delle correnti ad altissima energia, collegate ad eventi eccezionali come enormi frane sottomarine possono formarsi anche delle rocce a granulometrie più grossolana: i conglomerati. Le rocce che derivano da questo processo sono rocce sedimentarie e vengono chiamate con il termine generico di Torbiditi o Flysch.

Successivamente, nel Terziario 50 Ma fa, in seguito all'avvicinamento della placca Europea a quella Africana iniziano a formarsi le Alpi, il sollevamento delle Alpi, ancora in corso (circa 1 mm all'anno) ha provocato l'emersione dei materiali accumulatisi sul fondo del bacino marino, ormai trasformati in rocce sedimentarie dando origine ai rilievi collinari di Montevecchia.

La formazione delle montagne è un fenomeno successivo alla formazione delle rocce di cui sono costituite le montagne stesse. Alla frequente domanda "quando si è formata una montagna? ", bisogna distinguere tra quando si sono formate le rocce che la costituiscono, nel nostro caso nel verso la fine del Cretaceo (80 M.A) e quando quelle stesse rocce sono state sollevate, e trasformate, le rocce che costituiscono la collina di Montevecchia si sono sollevate circa 20-30 M.A di anni fa.

Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone
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