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Ente per la Gestione del
Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone

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Le rocce del Parco


roccia terrigena : conglomerato

Le rocce presenti nel parco di Montevecchia sono tutte delle rocce sedimentarie formatesi sul fondo del bacino marino cretaceo, per lo più ad opera delle correnti di torbida. Queste rocce si sono formate attraverso un processo ben preciso perciò vengono chiamate dai geologi Flysch o Torbiditi. A fianco del termine Flysch, per individuare in modo inequivocabile le rocce presenti nell'area attorno a Montevecchia, si aggiunge il termine Bergamo: Flysch di Bergamo. Dove Bergamo sta ad indicare la zone dove meglio si possono osservare queste rocce.

Il Flysch di Bergamo comprende diversi tipi di rocce sedimentarie formatesi tutte in un ambiente ben preciso (bacino marino profondo) ed attualmente visibili in una vasta area che va dalla Brianza alla Bergamasca.

Il carattere più evidente di queste rocce è la stratificazione; lungo il sentiero Via del Deserto e Via Panoramica si nota subito la presenza ai lati della strada di rocce con una precisa geometria, si riconoscono strati orizzontali, obliqui e verticali, con spessore variabile da pochi centimetri ad un metro.


roccia sedimentaria: arenaria

Percorrendo la Via del Deserto un osservatore attento potrà facilmente riconoscere almeno quattro diversi tipi di rocce sedimentarie basandosi sulla dimensione dei granuli che le costituiscono.

Il conglomerato è una roccia formata da frammenti di roccia di dimensioni maggiori di 2 mm legati da un cemento. Si tratta di una ghiaia cementata, cioè un accumulo consolidato di frammenti rocciosi o di ciottoli più o meno arrotondati.

Con il termine arenaria si identifica una roccia costituita da granuli aventi dimensioni comprese tra 2 e 0.062 mm (dimensione della sabbia). I più comuni elementi che formano un arenaria sono: il quarzo, i feldspati e piccoli frammenti di roccia.

Quando la roccia è composta da materiale fine con granuli della dimensione del fango si parla di peliti .

Ad un attento osservatore non potrà sfuggire un cambio netto nell'aspetto delle rocce in prossimità della curva di Lissolo, le rocce sono qui di colore variabile dal rosso all'azzurro-grigio e sono costituite da piccole scaglie, molo friabili. Si tratta di una roccia sedimentaria chiamata marna. Questa roccia è costituita dal 50% di materiale terrigeno (argilla) e dal 50% di calcare.


roccia sedimentaria: marna

Nello studio delle rocce sedimentarie è importante stabilire l'ordine di deposizione, sapere se gli strati più antichi si trovano più in basso rispetto a quelli più recenti o viceversa indipendentemente dalla geometria degli strati. Bisogna infatti ricordare che le deformazioni (formazione di pieghe, faglie) che avvengono dopo la formazione della roccia possono inclinare gli strati fino a capovolgerli.

Nelle Torbiditi, costituite da alternanze di arenarie e peliti, è possibile riconoscere un ordine di deposizione.

L'ordine di deposizione nei flysch è stato studiato da Bouma che ha descritto una sequenza, caratteristica la sequenza di Bouma, che è costituita da cinque intervalli chiamati con le sigle Ta,Tb,Tc,Td e Te.

Ta : intervallo formato alla base da conglomerato o da arenaria grossolana e passante verso l'alto a materiale sempre più fine. Anche da solo da indicazioni precise sulla polarità.

Tb : è un intervallo arenaceo con laminazioni parallele

Tc : intervallo formato da arenaria fine a limo con laminazioni da oblique a convolute

Td : intervallo formato da limo con laminazioni parallele

Te : intervallo composto esclusivamente da argilla, segna la fine dell'episodio deposizionale.


laminazioni parallele nell'arenaria,
(sequenza di Bouma intervallo Tb)


laminazioni convolute nell'arenaria,
(sequenza di Bouma intervallo Tc)

Non sempre la sequenza è completa. ma basta individuare due intervalli per riconoscere la polarità.

La particolare disposizione di questi intervalli è da attribuire alla corrente di Torbida, in un primo momento quando la corrente è molto forte riescono a depositarsi solo le particelle più grossolane dalla ghiaia alla sabbia (Ta), man mano che diminuisce la corrente si depositano particelle di sabbia sempre più fine. Da esperimenti fatti si è visto, diminuendo gradatamente la velocità della corrente su di un letto di sabbia, si formano prima delle laminazioni parallele (Tb) e poi oblique o convolute (Tc).

Nell'ultima fase, quando la corrente sta ormai esaurendosi, si depositano particelle sempre più fini, limo (Td) e argilla (Te).

Sempre lungo la Via Panoramica, poco dopo l'abitato di Spiazzolo, procedendo verso Lissolo si osservano in corrispondenza di un banco di arenaria, con stratificazione orizzontale, delle laminazioni parallele (Tb) e delle laminazioni convolute (Tc).

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