Introduzione

Tra gli habitat prioritari presenti nel parco sono stati interessati dal Progetto LIFE le sorgenti petrificanti e i prati magri.

Prima di descrivere le attività realizzate per raggiungere gli obiettivi, è necessario riassumere il perché della necessità di intervento.

L'abbandono del territorio collinare e montano ha comportato fenomeni di dissesto idrogeologico che possono portare, nei casi più gravi, alla chiusura delle sorgenti petrificanti (Cratoneurion) ed alla copertura dei corsi d'acqua. Inoltre, la captazione delle acque sorgive comportava un'alterazione del regime idrogeologico nei bacini che ospitano questi habitat e la presenza di strutture fatiscenti nel territorio avrebbe potuto causare ulteriori alterazioni nei versanti. A queste minacce, si aggiungeva un'assenza di conoscenza e consapevolezza circa le sorgenti petrificanti, che avrebbe potuto comportare un possibile fattore di rischio, nell'adozione di azioni impattanti nella gestione delle aree circostanti agli habitat.

I prati magri (Festuco Brometalia), sono collocati in luoghi ove in passato venivano praticate attività agricole tradizionali, e sono interessati dalla rapida successione verso forme di vegetazione forestale, con conseguente banalizzazione dei valori floristici. Un ulteriore elemento di problematicità per questo specifico ambito territoriale è dovuto alla volontà dei conduttori di parte dei fondi di riprendere l'attività colturale, come l'impianto di vigneto, con mutate tecniche di intervento, sicuramente, più impattanti rispetto al passato.

Le minacce comune per entrambi gli habitat sono rappresentate in misura maggiore dal disturbo antropico, dovuto all'aumento di attività escursionistiche, e dalla difficoltà nella gestione relazionale delle superfici di proprietà privata.