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dove e come cercarle e identificarle




Le farfalle adulte si possono incontrare tutto l'anno, infatti alcune Vanesse, che passano l'inverno come adulte, volano anche durante le giornate invernali più miti. Detto questo è la stagione dei fiori il momento in cui è più facile imbattersi nel volo delle farfalle. Maggio, giugno e luglio sono indubbiamente, nel Parco, i mesi migliori per fare ripetuti incontri con questi magnifici insetti.
Anche il periodo del giorno ha la sua importanza, le ore più calde e assolate sono quelle in cui questi insetti sono più attivi e quindi più visibili. Se la giornata è calda ma ventosa scoprirete da soli che fotografarli risulterà più problematico.
Durante le giornate di pioggia o nuvolose e fredde sarà difficile vedere le farfalle volare; con questo tipo di tempo esse tendono a stare nascoste nella vegetazione aspettando "tempi migliori". Alcune specie preferiscono rintanarsi all'interno dei grossi cespi d'erba, altre si sistemano negli arbusti o sui rami degli alberi usando le loro foglie come tetto; in ogni caso spariranno alla nostra vista.
Vedere una farfalla posata senza che si sia vista nell'atto di farlo è sempre una impresa difficile.
In ogni caso se si vuole andare a caccia, rigorosamente fotografica, di farfalle occorrono colpo d'occhio, pazienza e saper scegliere i terreni adatti.
Nel Parco sono molti i luoghi adatti per chi vuole incontrar farfalle: i terrazzamenti solivi, meglio se a prato stabile e fiorito, ma anche se a vigneto purchè le scarpate siano lasciate fiorire sono ottimi terreni di caccia; più la fioritura è diversificata in termini di specie botaniche più farfalle ci saranno, sia come numero di esemplari che come numero di specie; nella zona di pianura, i terreni momentaneamente a riposo in cui fiorisce flora spontanea sono anch'essi buoni terreni di caccia, specialmente se confinano coi boschi il cui bordo è spesso un roveto fiorito; altre specie si possono incontrare all'intorno di zone umide, o in orti e frutteti abbandonati.
Se non volete fotografarle ma volete riconoscere le specie, un buon binocolo sarà molto utile per seguire quelle che volano alte e veloci e quelle che non vogliono farsi avvicinare.
Il retino per farfalle è da lasciare come ultima risorsa e anzi il suggerimento è di non usarlo mai perchè durante la cattura, anche se momentanea, l'insetto subisce quasi sempre danni.
Durante la fase di accoppiamento le farfalle sono meno sensibili ai disturbi esterni e anche il volo della coppia risulta più lento, breve e prevedibile (un esemplare guida, cioè batte le ali, l'altro si lascia trasportare immobile ad ali generalmente chiuse); inoltre in una foto sola si prendono sia il maschio sia la femmina della specie.
Nelle giornate giuste, avvicinandovi con cautela e lentamente e usando una buona fotocamera con un moderato teleobiettivo riuscirete a fotografare tutte le specie che incontrerete; con l'esperienza poi scoprirete che ogni farfalla, anche della stessa specie, ha un suo proprio "carattere" e alla fine troverete quella che si lascerà anche fare foto macro!
Ma soprattutto, che a nessuno venga in mente di catturarle, ucciderle e spillarle; le collezioni di cadaveri lasciamole ai musei!
Con l'esperienza, una buona foto che riprende i particolari giusti garantisce, nel 99% dei casi, una identificazione certa almeno quanto quella fornita da un cadavere scurito e rimpicciolito dal tempo! Inoltre le foto digitali riportano automaticamente data e ora della foto, basterà dare al file un nome che includa specie, località e un progressivo e l'archiviazione sarà perfetta!