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Ente per la Gestione del
Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone

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Il ghiacciaio e le ere glaciali

I ghiacciai sono enormi masse di ghiaccio in movimento che si formano sulla terra ferma.

I ghiacciai si formano per graduale trasformazione della neve in ghiaccio e non per solidificazione dell'acqua. La neve appena caduta forma un manto soffice e poroso che ingloba anche l'aria gradualmente attraversa processi di fusione e ricongelamento la massa nevosa si trasforma in ghiaccio. Se le nevi, cadute durante la stagione invernale, non sciolgono completamente durante la stagione estiva, si ha un progressivo accumulo di neve che si trasforma in ghiaccio. Al termine di questo processo, che nelle nostre regioni dura circa 5-10 anni, da un metro di neve caduta si formano circa 10 cm di ghiaccio.

Il ghiaccio dei ghiacciai si forma quindi per compattazione di successivi strati nevosi. Successivi cicli di gelo e disgelo portano alla progressiva eliminazione dei vuoti d'aria creando un ghiaccio compatto e molto duro. Attualmente il ghiacciaio si forma in una zona alta, con pendii scoscesi, ricca di precipitazioni nevose, che vanno ad aumentare la massa di ghiaccio.

Quando il ghiacciaio raggiunge un certo spessore inizia a muoversi verso il basso sotto la spinta del proprio peso. Il movimento del ghiacciaio può essere paragonato a quello di un liquido viscoso che scorre lentamente su di un piano inclinato. La massa di ghiaccio scivola lungo valli ed avvallamenti formando un fiume di ghiaccio (lingua glaciale).

La massima velocità di movimento misurata in epoca moderna per un ghiacciaio è di 75 m/anno. In genere la velocità dei ghiacciai alpini varia da 10 a 100 m all'anno. A causa dell'attrito, alla base ed ai lati del ghiacciaio, le velocità maggiori si hanno nel centro della lingua glaciale.

Durante la sua avanzata il ghiacciaio modifica profondamente l'ambiente, alterando i corsi dei fiumi. distruggendo la vegetazione e rimodellando il paesaggio.

I ghiacciai, come i fiumi, erodono l'area su cui scorrono trasportando a valle detriti di dimensione molto diversa (dalla sabbia a frammenti rocciosi di alcuni metri), il complesso dei materiali trasportati dal ghiacciaio e depositati sul posto dopo la fusione del ghiaccio, vengono detti depositi glaciali

Tra gli avvenimenti più importanti della storia recente della terra meritano un capitolo a se le glaciazioni. Durante il Pleistocene (tra 2 milioni di anni e 10.000 anni fa) i ghiacci ricoprirono più volte le terre emerse. In Europa sono documentate cinque glaciazioni, mentre in Italia sono visibili testimonianze solo delle ultime tre.

Glaciazione Mindell tra 700.000 e 300.000 anni,
Glaciazione Riss tra 300.000 e 80.000 anni,
Glaciazione Wurm tra 80.000 e 10.000 anni

Ogni singola fase glaciale, caratterizzata da un clima freddo, è separata dalla successiva fase glaciale da un periodo abbastanza caldo (periodo interglaciale), caratterizzato da un consistente ritiro dei ghiacci.


estensione delle calotte glaciali durante la glaciazione wurmiana

Durante le fasi di glaciazioni si formarono due enormi calotte glaciali sull'America Settentrionale e sull'Europa centro Settentrionale, e delle grandi cappe di ghiaccio sulle principali catene montuose europee come le Alpi e Pirenei.

I ghiacciai presenti sulle Alpi giungevano fino alla Pianura Padana. Le forti variazioni climatiche collegate alle glaciazioni ebbero ripercussioni sulla flora e sulla fauna, si hanno così flore e faune "fredde" che si alternano a quelle "calde". Ad esempio nei periodi freddi nei pressi del Mediterraneo si trovavano i mammut e le renne. Le glaciazioni hanno provocato anche una variazione delle linea di costa, durante la massima espansione glaciale, il livello marino si trovava più basso dell'attuale di circa 100 m.

Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone
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