Le Farfalle diurne del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone

Tecla w-bianco

Nome scientifico: Satyrium w-album Knoch, 1782

Status in Lombardia: localmente vulnerabile, poco comune - Presenza nel Parco: Ra

FAMIGLIA: LYCAENIDAE
SOTTOFAMIGLIA: Theclinae

DESCRIZIONE: piccolo licenide che si riconosce per la presenza sul rovescio delle ali posteriori di una riga bianca che ha la forma caratteristica di una w. Presenta piccole code sull’ala posteriore, più allungate nelle femmine.
APERTURA ALARE: 30-38 mm.
HABITAT: radure, siepi e i margini dei boschi.
CICLO BIOLOGICO: una sola generazione annuale. I bruchi nascono subito dopo l’inverno, all’inizio di marzo. Essi cominciano ad attaccare i germogli e successivamente le foglie. Gli adulti amano posarsi sui fiori di rovo e di ligustro.
PIANTE NUTRICI: il bruco vive a spese di olmo (Ulmus spp.), tiglio (Tilia spp.), ontano (Alnus spp.), quercia (Quercus spp.).
DOVE OSSERVARLA: campi bordo bosco Cernusco L. e radure boschive zona "panoramica"

volo:

mesi:

il disegno del rovescio delle ali è molto marcato

notare come le piccole code e gli ocelli facciano sembrare la farfalla rivolta a dx!

in un esemplare consunto le scaglie che formano le linee bianche tendono a sparire

sverna come uovo

dove è più facile incontrarla nel Parco

etimologia del nome	X
Il termine generico ricorda i Satiri, figure minori della mitologia greca; I Satiri erano spesso rappresentati col corpo di un uomo e tratti animaleschi, come coda, corna, zampe di caprone...; il termine specifico si richiama al disegno del lato inferiore dell'ala posteriore di questa farfallina che indubbiamente ricorda una 'W' bianca.