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Ente per la Gestione del
Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone

Sede: 23874 MONTEVECCHIA (LC) - Loc. Butto, 1 - Tel. 039.9930384 - Fax. 039.9930619
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Parco del Monte Barro e zone limitrofe

Il Parco Regionale del Monte Barro culmina nei 922 metri della Cima, si trova pressochè isolato e incombente a meridione di Lecco-Val Madrera, sospeso sui laghi di Garlate e di Annone e digradante a sud verso l’ampia sella di Galbiate e i morbidi rilievi di Monte Crocione e del San genesio.
L’area tutelata (Legge Regionale 78 del 16/9/1983) si estende su 665 ettari e dalla sommità scende fin quasi sottovalle comprendendo ambienti e curiosità di vario genere che la Regione Lombardia e un apposito Consorzio pubblico provvedono a riconoscere e far conoscere anche grazie a specifiche iniziative.
Ospita l’Osservatorio ornitologico di Costa Perla e un Sentiero Botanico che si snoda alle spalle dell’Eremo e in uno spazio ridotto condensa un buon numero di specie vegetali della montagna, peraltro influenzate da particolari microclimi e dalla differente morfologia.
Infatti appare subito evidente il contrasto fra il versante meridionale del Barro, tipicamente secco, erboso e boscato a carpini e roverelle, e quello settentrionale, ricco di pini, aceri, frassini e ombrosi faggi. Proprio da questi ultimi trae origine il toponimo della valle più umida del Parco, la Valle Faè.
Altra contrapposizione marcata è la diversità dei fianchi orientali ed occidentali che conferiscono al monte una certa asimmetria.
Mentre il lato a levante e quello a nord sovrastante Pian Sciresa sono ripidi, solcati da valloni e zone franose e mal si prestano ad ospitare insediamenti di quota, ad occidente il pendio si abbassa più dolcemente verso il Lago di Annone e già in epoche remote fu oggetto di attenzioni militari, religiose, agricole ed abitative.
Uno degli insediamenti più antichi è quello dei Piani di Barra , di probabile origine romana e passato poi agli Ostrogoti che gli diedero le forme definitive (V°-VI° secolo d.C.), esso rappresenta il più esteso rinvenimento di tale popolo in alta Italia ed è costituito da un resto di fabbricato con corte chiusa e da edifici attigui. Sempre del periodo è la lunga cinta muraria (“muraio”) che collegava le Torri di guardia disposte fra i Piani, l’Eremo e la Valle della Pila.
(Libermente tratto da VALSECCHI R., 2004).
Riguardo le sorgenti di questa zona è stato redatto uno studio di monitoraggio (GEOLAND, 1994).

Del Monte Barro sono state campionate tutte le sorgentine principali (a cura del Direttore del Parco del Monte Barro, Dott. M. Villa) in cui è stata esaminata la tanatocenosi. I dati idrologici con asterisco (*) sono stati desunti dallo studio a cura della Geoland: Monitoraggio sorgenti Parco Monte Barro, 1994.

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