La fontana di S.Carlo
La fontana di S.Carlo (altrimenti detta Formighera) fa parte del complesso sistema di risorgive, fontanili ed opere idrauliche che si estendeva con una capillare rete di canali e chiuse nella parte pianeggiante del Parco durante i secoli passati.
La sorgente compare inoltre, con il nome di Formighera, in alcuni antichi documenti risalenti ai secoli XVI e XVII, quando l' interesse per l'acqua e il suo sfruttamento era motivato dai diversi tipi di utilizzo a cui la risorsa idrica era destinata.
La fontana forniva acqua potabile per i vicini nuclei abitati, era il luogo dove si lavavano i panni ed era infine parte di un complesso sistema di "rifornimento ed approvvigionamento" di rogge, canali e fossi che attraversavano i campi e servivano attività artigianali e manifatturiere.
La fontana di S.Carlo era infatti parte del complesso sistema idrico di cui facevano parte anche la Fontana Squallera e il più importante Fontanile Gallarati Scotti, sito poco più a valle.
Il nome, infine, pare derivare da una leggenda che racconta di S.Carlo il quale, passando per questi luoghi in tempo di gran secco e di grande siccità, fece percuotere il suolo dagli zoccoli del suo cavallo, facendo scaturire acqua fresca dal terreno e potendosi quindi dissetare.
La fontana è stata oggetto di un intervento di recupero nell' ambito del progetto, grazie alla collaborazione con il Gruppo Alpini di Osnago che oggi si occupa anche della manutenzione ordinaria e della pulizia della fonte
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