L'acqua
L'acqua è probabilmente l'elemento più rappresentativo del territorio
Oltre ai torrenti Curone e Molgoretta che incidono le valli principali del Parco
(Valle Santa Croce e Valle del Curone), una fitta rete di piccoli affluenti a regime
torrentizio incidono i versanti delle colline.
Migliaia di piccole sorgenti e venute a giorno di acque sotterranee fanno del Parco
di Montevecchia e Valle del Curone un paesaggio modellato e segnato dalla presenza
dell'acqua in tutte le sue forme.
L'interesse di queste sorgenti e delle acque superficiali è storico e
paesaggistico oltre che naturalistico (le sorgenti ospitano
comunità animali e vegetali di interesse europeo).
Attorno alla presenza dell'acqua (ed alla sua necessità) si sono da sempre
sviluppate la maggior parte delle attività agricole ed economiche del Parco.
Si può dire che ogni cascina ed ogni nucleo rurale disponessero di una sorgente
nelle vicinanze dell'abitato dalla quale si attingeva l'acqua per i comuni usi
domestici ed agricoli e di un lavatoio o di una fontana (spesso nulla più di due
lastre di pietra appoggiate lungo la riva del corso d'acqua) dove si scendeva,
in estate come in inverno, a lavare i panni e a raccogliere l'acqua.
Il lavatoio era anche però un luogo comune di incontro, con un'importante funzione
aggregante e sociale.
In valle del Curone, presso la località Fornace, è ancora oggi presente un
lavatoio sul torrente (costituito da due semplici lastre di pietra) dove qualcuno
ancora scende a lavare i panni.
Dal grande fontanile sito in località Mirasole,
nella piana proprio sotto la cascina, una lunghissima roggia convogliava l'acqua
alla Villa Gallarati Scotti in Oreno, servendo lungo il percorso attività artigianali
e manifatturiere ed irrigando i campi attraversati nel percorso.
La Roggia Gallarati Scotti è oggi quasi del tutto scomparsa, coperta da
strade ed abitati, ma alcuni tratti sono ancora visibili nelle vicinanze
della villa di Oreno e le mappe catastali riportano ancora il percorso delle canalizzazioni.
In valle del Curone, presso la C.na Valfredda,


la bellissima fontana in pietra è un tipico esempio di riutilizzo di un importante manufatto in epoche successive.
La vasca è infatti probabilmente costituita da un antico sarcofago romano, poi riutilizzato in epoca medioevale
come altare di una chiesetta (in Valfredda ve n'era una, oggi persa, dedicata alla "Madonna della neve") e successivamente,
come tutt'oggi, utilizzato come vasca della fontana, su cui sono ancora visibili antiche incisioni
In pianura, tra gli abitati di Trecate (Osnago) e Maresso (Missaglia), la Fontana Squallera
e il suo lavatoio si trovano in uno degli angoli meglio conservati e
meno conosciuti del Parco.
Presso la cascina Molinazzo vi era un mulino, azionato dalla forza dell'acqua, convogliata
da un canale dal torrente Curone verso le ruote del mulino.
A monte della canalizzazione, una lunga rettifica del corso del torrente ed una briglia
consentivano il regolare afflusso d'acqua al mulino, servendo lungo il percorso
anche una rete di canali ad uso irriguo.
Loc. Butto, 1 - 23874 Montevecchia (LC) — C.F. 94003030130, P.I. 02236220139
Tel. 039.9930384, PEC certificata@pec.parcocurone.it
Albo pretorio — Contatti — Privacy